giovedì 8 aprile 2010


La cassata siciliana (dall'arabo  qas'at, "bacinella" o dal latino  caseum, "formaggio") è una torta tradizionale siciliana a base di ricotta zuccherata, pan di Spagna,liquore (sbagna) pasta reale, frutta candita e glassa di zucchero.
  Esistono di questa specialita'innumerevoli varianti locali,a partire dalla decorazione(semplice con glassa e un po' di scorza d'arancia candita o più complessa e baroccheggiante con perline colorate e diversi tipi di frutti canditi.A seconda delle elaborazioni locali possiamo trovare aggiunti altri ingredienti come: pistacchio, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino o acqua di zagara. A Catania una delle più famose varianti è quella dei "Cassateddi di sant'Aita" dolci tipici di solito preparati nel periodo della festa patronale. Si tratta di dolci a forma di mammella, fatti con pan di spagna imbevuto di liquore e farcito con crema, e ricoperti di glassa bianca con sopra una ciliegia candita,che rappresentano (allegoricamente) quelle che furono asportate alla Santa prima del martirio finale.Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia (IX-XI secolo). Infatti gli arabi introdussero a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Gli ingredienti base della cassata, quindi, con la ricotta che si produceva in Sicilia sin dai tempi molto remoti, erano tutti riuniti per dare poi vita a questa magnifica creazione.All'inizio, la cassata, non era altro che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato.Quando vi fu' la dominazione normanna , a Palermo presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro.Così nacque la cassata composta a freddo.Arrivo' la dominazione spagnola e introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna e durante il periodo barocco si aggiunsero infine i canditi.Il resto fino ai tempi nostri è storia.La ricetta su www.gastromusica.it

Nessun commento:

Posta un commento